Review of The Underliving by Ver Sacrum (It)

 

Priscilla Hernandez: The underliving

(CD - Yidneth, 2011)


di Hadrianus, 20 marzo 2012

Compositrice, illustratrice e cantante dotata di una voce gradevole ed adatta al genere, la spagnola (nativa delle Isole Canarie, attualmente con base a Barcellona) Priscilla Hernandez da un seguito al pluripremiato debut “Ancient shadows” del 2006 (ri-editato nel 2008, best new age albumagli JPfolks Awards di Nashville ed agli Independent Music Awards di Detroit, più nominations e menzioni d’onore varie), perfezionando il proprio stile e mettendolo al servizio di composizioni eteree dal substrato goth, anche se questo elemento a tratti appare quasi indistinguibile, sovrastato dalla componente fantasy che fornisce il vero e proprio alimento di ben diciotto tracce (tre sono le bonus), le quali vengono spalmate lungo i settanta minuti di durata dell’opera. Voglio porre particolare evidenza riguardo il booklet: di formato maggiore rispetto quello solitamente in uso, in una cinquantina di pagine espone l’arte pittorica e figurativa di Priscilla, fra fotografie di lochi silenti ed arcani e disegni che esprimono attraverso un tratto fanciullescouna stupefazione mai affettata nei confronti della Natura e delle sue manifestazioni e che accompagnano i testi delle singole tracce, attribuendo un senso narrativo ai misteri ed agli impulsi che le caratterizzano. Un universo sotterraneo popolato di entità fatate e di animali fieri o delicati, come le sue Kira e Totonika Nova, alle quali l’autrice era evidentemente assai legata (vi sono delle pagine ad esse riservate, per coloro che intendono approfondire) tanto da dedicare loro due episodi di The underliving. Prodotto artistico che va considerato come il manufatto d’un perito artigiano che in esso infonde dedizione ed ingegno, pregi che possono tramutarsi in limiti, essendo assai circoscritto l’ambito al quale si rivolge. “In the mist”, “Off the lane”, “Feel the thrill” e la title-track risultano tra le tracce più incisive, altrove la struttura delle canzoni denota una certa fragilità espositiva, anche se nel complesso The underliving proprio nel sentire cangiante trova una sua ragione. Nutrito l’elenco degli ospiti (tra questi Louisa John-Krol) che si prestano al giuoco della serena Priscilla, cantrice d’epoche remote, esploratrice di mondi soffusi immersi in un placido sonno, come le enigmatiche ma benevole Creature che li popolano, dal quale delittuoso sarebbe destarle.